Scienziati sul punto di creare un enzima mutante per il riciclaggio della plastica
Inizialmente, l'enzima batterico presente nel compost può essere utilizzato per elaborare materiali riciclabili (plastica) e produrre bottiglie per bere della massima qualità.
Chi ha creato l'enzima mutante
Questo insolito progetto per creare un enzima mutante batterico, con l'aiuto del quale vengono elaborati materiali riciclati, è attivamente perseguito dall'azienda Carbios.
L'azienda prevede di lanciare l'uso industriale dell'enzima mutante entro il 2024-2025.
Cos'è un enzima
Come spesso accade, il lavoro per studiare e identificare l'enzima è iniziato con una scoperta accidentale fatta in un pozzo di compost nel 2012.
Da allora, più di 100.000 microrganismi, che in qualche modo si adattano ai parametri, e ora gli scienziati sono riusciti a trovarlo.
Dopo un lavoro attivo sull'analisi, gli scienziati hanno iniziato a "raffinare" l'enzima e hanno apportato alcune modifiche (mutazioni aggiunte).
Questi cambiamenti hanno notevolmente migliorato la capacità dell'enzima di degradare la plastica PET (da cui sono realizzati tutti i contenitori di plastica). E ha anche aumentato la sua resistenza a temperature di 72 gradi Celsius.
Nota. È questa temperatura considerata ideale per una corretta suddivisione del PET.
Durante il lavoro sperimentale sono stati ottenuti i seguenti risultati:
È stata prelevata una tonnellata di contenitori di plastica e grazie all'enzima è stata riciclata al 90% entro 10 ore.
Svantaggi della tecnologia
Come sempre, c'erano alcuni inconvenienti. E l'ovvia è la necessità di pre-macinare e riscaldare il PET affinché l'enzima possa svolgere il suo lavoro con successo.
Pertanto il costo di tali materiali riciclabili è naturalmente superiore a quello del tipo di lavorazione attualmente esistente. Ma, come dicono gli esperti, solo il trattamento enzimatico fornisce una purezza sufficiente delle materie prime per essere riutilizzate nell'industria alimentare.
Conclusione
Il lavoro per migliorare il mutageno è ancora in corso. E, molto probabilmente, presto osserveremo il suo lavoro su scala industriale. Nel frattempo non resta che attendere i risultati del lavoro.
I risultati della ricerca e dello sviluppo sono stati pubblicati sulla rivista Natura.
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L'articolo originale è pubblicato sul sito web https://energofiksik.com/